CET 4
UNITÀ PASTORALE
DELLA VALLE DI SCALVE
PARROCCHIE
TERRITORIO
ABITANTI

Il 37° Sinodo diocesano, tratteggia il profilo delle Unità pastorali come una modalità attuale per realizzare la pastorale d’insieme tra più parrocchie.
Dopo alcuni anni di studio e di riflessione nel Vicariato locale di Vilminore viene costituita nel 2008 l’Unità Pastorale della Val di Scalve formata dalle parrocchie di Azzone, Colere, Pezzolo, Schilpario, Vilminore, Vilmaggiore, ed è comprensiva di quattro comuni: Azzone, Colere, Schilpario, Vilminore.
Lo scopo della Unità Pastorale è quello di:
- Dare forma istituzionale e vincolante alle pratiche, ormai consolidate, di collaborazione pastorale fra le parrocchie del vicariato.
- Favorire una pastorale che sia secondo una ecclesiologia di comunione e valorizzi la dimensione di presbiterio e di corresponsabilità di tutti i soggetti ecclesiali.
- Tenere conto dei cambiamenti socio-culturali del territorio che esigono un ripensamento della pastorale parrocchiale nella direzione del lavoro di rete e di pastorale integrata (cfr. CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia. Nota pastorale, 2004, n. 11) senza venir meno al principio parrocchiale.
Alla pastorale parrocchiale competono: la celebrazione della eucaristia domenicale, la celebrazione dei battesimi, la celebrazione delle prime comunioni, la celebrazione dei matrimoni, la visita agli ammalati, le feste patronali e le pratiche di religiosità popolare tipiche di ogni parrocchia (giornate eucaristiche, triduo dei morti e altre forme di devozione); sono invece di competenza specifica della Unità Pastorale:
- l’ambito della pastorale della età evolutiva nelle sue varie forme e articolazioni.
- Gli itinerari di preparazione alla Cresima e la celebrazione della Cresima a rotazione nelle parrocchie in una delle tre chiese più grandi.
- La pastorale familiare e nella fattispecie il corso per fidanzati e le iniziative del gruppo famiglia.
- La preparazione e la celebrazione della Prima confessione dei bambini.
- Le attività dei Consigli Pastorale e Presbiterale del Vicariato/UP.
I parroci, pur essendo responsabili della propria parrocchia, hanno un compito anche a livello di UP e cioè quello di seguire e coordinare un settore specifico della pastorale (Annuncio, Catechesi, Liturgia, Giovani, Famiglia, Carità, Missioni). Il Consiglio Pastorale formato dai parroci e dai laic,i sostiene e orienta le attività dell’Unità pastorale.
UN PO' DI STORIA
Non sono attualmente note fonti che possano permettere di datare l’introduzione del cristianesimo in valle di Scalve, tuttavia l’esistenza nel 744 della chiesa di S. Lorenzo in Bondione - più tardi dipendente dalla pieve di Scalve - inducono a ritenere che già all’epoca vi fosse una vita religiosa organizzata in valle. Il 13 novembre dell’anno 1018 una delegazione di scalvini (recatasi a Borno alla presenza dei vescovi di Bergamo e Brescia) è guidata da due preti di nome Giovanni accompagnati dal loro avvocato e sempre all’XI secolo risalgono i resti dell’antica pieve di S. Pietro in Vilminore, divenuta in seguito ipogea e datata grazie a recenti indagini archeologiche.
Dall’anno 1026 inizia il dominio del vescovo di Bergamo sulla valle, dove è costituita una curia vescovile per l’amministrazione dei beni ricevuti dal monastero di Tours e comprendente Vilmaggiore, Vilminore, Azzone ed Oltrepovo; già dal termine del XIII secolo oltre alla pieve troviamo sul territorio di Vilminore la chiesa di S. Maria.
Le associazioni vicinale scalvine, riunite nella Comunità Grande di Scalve, sono dotate di beni e statuti propri ed in seguito all’estensione della facoltà di battezzare in altre chiese oltre alla pieve emerge da parte dei fuochi appartenenti ad ogni vicinanza l’esigenza di una relativa indipendenza anche dal punto di vista religioso. Tale necessità non è motivata unicamente da motivi pratici, prova ne è il fatto che il distacco dalla chiesa matrice non segue la logica della distanza dall’abitato di Vilminore: nel 1304 infatti sono già parrocchiali per prime le chiese di S. Maria in Vilminore e S. Giorgio a Vilmaggiore; seguono Schilpario (1338), Azzone (1354), Colere (1540), Pradella (già parrocchiale nel 1575), Teveno (1611), S. Andrea (1599), Nona (1614), Bueggio (1634), Pezzolo (1664), Barzesto (1676), Dezzo (1754), Dosso (1946). Nel 1726 il santuario della SS Trinità a Vilmaggiore diviene parrocchiale in sostituzione dell’antica chiesa di S. Giorgio.
Nella maggior parte dei casi queste chiese, dotate di un congruo beneficio dai Vicini che garantiscono altresì una conveniente rendita al parroco, sono anche sede delle singole vicinanze.
Nel 1691, per decreto del vescovo di Bergamo Daniele Giustiniani che sancisce quanto deciso in precedenti deliberazioni dei capifamiglia di Vilminore e Vilmaggiore, vengono unite l’antica pieve di S. Pietro e la parrocchiale di S. Maria in Vilminore; le due chiese saranno in seguito smantellate. La costruzione della nuova chiesa arcipresbiterale dedicata a S. Pietro ed all’Assunta segna una svolta nella storia non solo religiosa della valle di Scalve, in quanto la scomparsa dell’antico edificio della pieve - punto di riferimento per l’intera comunità di Valle - sancirà il definitivo prevalere degli interessi di ciascuna Contrada.